viernes, 17 de junio de 2011

Il Mango


- Coricati, mi disse, io ti rinfrescheró.

Prese una salvietta e la bagnó in una bacinella di acqua gelida, incominciado dai miei piedi, mi lavó tutto il sudore del mio corpo; l’aspro bordo della salvietta, mi faceva venire la pelle d’oca.
Ero talmente eccitata, che il mio corpo reagiva.
Scappó un suono dalle mie labbra, e al sentirlo, lei si fermó, si inchinó e mi bació. Sei talmente bella, sussurró. All’improvviso, avevo voglia di piangere, le sue parole provocavano qualcosa dentro di me; circondó la mia cintura con le sue braccia di marmo e seppi che dovevo dirglielo. Anche lei era bella, mi sorrise e mi disse:

- Voglio fare l’amore con te.

Chiusi gli occhi con una senzazione di sollievo, e sentii che la sua mano si muoveva sulla mia schiena, esplorando ogni centimentro, come se le sue dita fossero trasmettitori di sensazioni, di amore, di Desiderio.

- Usami, mi disse, insegnami come amarti; ti piace quello che sentí?  Sí, dissi io, non avevo mai provato tutto questo.
- Mai? Mi chiese.
- Mai, risposi, insegnami
- É come mangiare MANGO, raggira la frutta con la mano, sentila, lascia le tue mani sulle mie gambe, verso lo stomaco, tocca la pelle, pressiona la frutta e sentí la freschezza dei miei capezzoli; lentamente pela la frutta, usa le mani e la bocca per esplorare tutte le zone; non temeré, se hai paura del odore o del sapore di una donna non puoi capire il suo piacere. Un MANGO é delicato, delizioso, é il sapore di una donna tropicale in calore, eccitata, la sua pelle si eccita e suda un odore dolce;se hai inquietudini o nausee, é probabile che sia codardo y apra il  MANGO con un coltello, é facile, peró con un coltello non capirai mai il piacere del MANGO scivolando per la tua gola. Con la distancia che impongono le tue mani, non otterrai mai il vero piacere di fare felice una donna.
- Non voglio avere paura, ne ripari, voglio assaporare la frutta, sentirla, le disse, e ritornai a chiudere gli occhi aspettando…

Il silenzio riempió la stanza, il mio ventre cominció a battere, impaziente, come se una forza dentro di me lo spingesse, peró mantenni gli occhi chiusi, volevo che i miei sentimenti fossero quelli che lei viveva, volevo amare la donna che mi aveva svegliato tutti i miei sensi.
Di nuovo il contatto della salvietta con la mia pelle mi mise in guardia, mentre mi immaginavo mentalmente il suo percorso per tutto il mio corpo, i piedi, le mie gambe, arrivando ai muscoli e raggirando saggiamente tutta la mia zona intima que a questi livelli gía esalava il meraviglioso odore della mia eccitazione come lei aveva descritto, dolce, penetrante, un odore che mai avevo annusato come parte di me stessa. La  salvietta terminó il suo percorso, e rimase ferma, imaginando il passo successivo, quando sentí  il calore di labbra sulla mi afronte, delicate, tenere, delle labbra che mi baciarono con la dolcezza di qualcuno che si concede.

- Non avere paura, mi disse, assaporerari il MANGO, scoprirari il meraviglioso piacere di amare una donna,  peró prima voglio che scopra la tua intimitá, voglio essere io che ti ama, chi rompa la distanza ed arrivi a te.

Una lacrima scappó sulla mia guancia, una sensazione di felicitá innondó il mio corpo ed una profonda calma arribó alla mia anima, mentre le stesse labbra delicate e tenere presero il gesto uscito da me, per arrivare un istante piú tardi alla mia bocca, e pasarse lateralmente, dall’alto al basso, lentamente, con pausa, riposandosi, in ogni centímetro di pelle che si toccava, fino ad arrivare alla decisione di arrivare un poco piú in lá, quando una lingua incontró  con dolcezza aprirsi il passo per darsi, per darmi, per darci; non misi nessun impedimento, non volevo, ed ambedue ci fondimmo in un bacio che sembró eterno, intentando amarla come lei mi stava amando.

Le sue dita cercavano zone del mio corpo, e si fermarono nei miei capezzoli, ancora bagnati per il percorso della salvietta bagnata, e prendendoli tra le dita cominciarono a percorrerli, tirarli, accarezzarli, mentre tutto un mondo di sconosiute  fino a quel momento, reipirono il mio cervello, che si sforzava di assimilare tutto quello che glii stavo facendo arrivare, un gemito affogato mi scappó gola, e lei si separó da me, e senza aprire  gli occhi poté sentire come mi osservava, felice, piena per quello che mi stava provocando, passó da toccare i miei capezzoli a riempirsi con i miei seni, accarezzandoli, percorrendoli in tutta la loro estensione, massaggiandoli, bacandoli, aprendo appena qualche millimetro le sue labbra per passeggiarle sulla mia pellr, una pelle rizzata, completamente concessa, che a momenti si alzava e bruciava.

- Il tuo Silenzio mi porta a te, e il tuo corpo mi insegna come amarti, voglio che ti senta desiderata, voglio che sappi che sei il mio desiderio, voglio ottenere il piacere di farti felice.

Non volevo rispondere, nemmeno avrei potuto averlo fatto, e cominciai a capire il piacere, il mio proprio piacere e quello che lei stava probando, mentre tutto si innondava dell’odore che esalava la eccitazione che la nostra intimitá ci indicava il camino.
Le sue labbra  proseguirono il camino che il mio corpo le indicava, passarono dal mio ventre accarezzando ogni palmo del terreno che percorrevano, e poco a poco  si avvicinarono alle ultime tappe prima di arrivare alla frutta che aspettava ansiosa essere mangiata; la mia respirazione si acceleró e facevo fática a sopportare la quantitá di aria che entrava dai miei sensi, volendo aspirare tutto quello che mi portava lei, il mio proprio odore il suo, e le mie mani tremanti reggevano con attenzione i suoi capelli, in un tentativo di avere un riferimento nel mio intorno.
Una ultima carezza con le nocche delle sue dita per tutto il mio ventre e le sue mani divisero delicatamente le mie gambe allo stesso tempo la sentivo respirare profondamente innondandosi di intimitá, rimpiendosi di tutto l’amore che lei aveva provocato.
Circondó la frutta con le sue mani, sentendola, pasando le sue labbra e le sue mani per tutta la sua estensione, esplorando tutte le zone, assaporandola, di modo che scivolasse per la sua gola. Mentre continuaba riempiendosi del odore ed il sapore del MANGO, il mio corpo e la mia testa viaggavano con lei, perche in questi momento ero parte della donna che mi stava amando, e compresi quello che voleva dire romperé le distanze, non mettere barriere, non essere codardo, per cosí potere capire il piacere del  del MANGO  e assaporare la frutta.

- Grazie per lasciarmi che ti ami, per fare que possa assaporare la frutta, chissá adesso sai gía cosa é sentiré e vorrai sentirlo anche tu.
- Ho bisogno di sentirti, coglio sapere lo stesso che sai tu, per favore dammelo.

Mi indicó che stessi coricata, e con le sue dita mi chiuse gli occhi, incontrandomi in un mondo di senzazioni, dove quello che annusavo immaginavo, “vedevo” mi portava lei, fino a quando sentí i suoi muscoli  sul mio petto nudo, posizionandosi sui miei seni mentre le sue mani cercavano le mie per intrecciarle, e una volta mi sussuró parole di amore mentre cominciava a scivolare per il mio corpo fino alla faccia; istintivamente strinsi le mie mani con le sue, in un tentativo di “tenerla” vicina a me, notando la umiditá que il suo corpo lasciava sopra il mio mentre si avvicinava per darsi, per darmi, per darci. L’odore della sua intimitá mi indicava la sua vicinanza, non avevo bisogno e non volevo vedere, solo volevo sentiré, e la stavo sentendo, ogni volta di piú, penetrandomi attraverso le sensazioni que emanavano la nostra eccitazione.

- Se hai imparati qualcosa, adesso puoi dimostrarlo; usami y assapora il MANGO, puoi aprirlo con un coltello, essere codardo, o puoi fare che il MANGO arrivi a te, que scivoli per tutto il tuo essere, e cosí capirai tutto il suo piacere.

 Non imponrrei nessuna distanza, vorrei il piacere di farla felice, di farla sentiré, correi amare la donna che mi aveva amato, e stringendo ancora di piú le sue mani con le mie, intrecciandole come se fossero una, quando la vicinanza tra ambedue non esistette, mangiai il MANGO, sentii il suo sapore delicato, delizioso, il suo odore dolce e mi riempió con il suo piacere.

1 comentario:

  1. No importa en qué idioma hablemos quién ha comido un mango dulce nunca olvida su agradable sabor. ¿Todavía no lo habéis probado? Están buenísimos. Este fruto carnoso, sabroso y refrescante, es también conocido como "melocotón de los trópicos. Por algo será.

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